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domenica 3 novembre 2013

BRUNO LEONI: IL DIRITTO COME PRETESA


Ancora qualche considerazione sul seminario che il Centro Studi B. Croce ha organizzato il 26 aprile nella sede della Facoltà di Economia di Ancona, allo scopo di approfondire e diffondere il pensiero di questo filosofo ed economista liberale. Nel dibattito che si e sviluppato a margine della conferenza, che è  stato definito da molti un'occasione irripetibile per il livello degli interventi e lo stimolo intellettuale che ne è derivato. Sottoscrivo. La figura e il pensiero di Bruno Leoni sono stati approfonditi, le sue intuizioni originali e sempre male interpretate, sono state messe a fuoco e sviluppate con una serie di esempi pratici  tali da indicare le soluzioni liberali, a fronte di realta sempre piu limitative della liberta individuale. Per chi si sente liberale, la libertà è il valore fondante di tutti i diritti e doveri dei cittadini. Voglio ricordare quella che è senza dubbio la sua piu originale intuizione: il diritto come pretesa. Attenzione, noi siamo abituati a pensare che le pretese sottostanti ai diritti siano tali perchè c'è  una norma statale che ne dispone. Il diritto soggettivo è un comportamento descritto da una norma. il monopolio legislativo dello Stato è quasi assoluto. Ma prima della norma, esistono tanti comportamenti, tante relazioni sociali, con cui i cittadini intendono regolare i loro interessi e sui quali c'è unanime consenso, c'è controllo sociale sui vari adempimenti perchè chi oggi è creditore, in un altro rapporto può essere il debitore. Se ti presto del denaro, posso pretenderne la restituzione perchè un tale comportamento  è ritenuto giusto da tutti, compreso l' attuale debitore che, in altra occasione può trovarsi ad essere il creditore. La società  giusta non ha la pretesa di essere ottima in assoluto ma è sicuramente la migliore possibile relativamente alla sfera privata e alla libertà individuale, in quel momento storico e secondo la propria evoluzione culturale.. Pensiamo a quante norme ci vengono imposte dagli organi comunitari, alle leggi statali, regionali ecc. norme che si pongono in una prospettiva astratta che, per lo più ci infastidiscono perche umiliano la nostra pretesa di essere noi a decidere.In questo senso le preferenze di Bruno Leoni vanno al sistema anglosassone  in cui il diritto è scoperto dal giudice. Al contrario in Europa abbiamo ormai accettato il principio che la legge è onnipresente e unica fonte del diritto. La legge proviene dal consenso della maggioranza, non certo dalla totalità dei componenti la società. Del resto il sistema anglosassone deriva direttamente dal diritto romano dell'età repubblicana. L'editto pretorio elencava i criteri che il magistrato giudicante intendeva seguire nella soluzione delle liti.